Non aspettare domani!

Non aspettare domani!

In questi giorni alcuni di voi mi parlano delle paure e dei dubbi che hanno di fronte ad alcune scelte importanti. S. una donna di 35 anni e’combattutta, non sa se lasciare un posto di lavoro sicuro (una rarità di questi tempi) o mettersi in proprio e dare il via con una socia al sogno che coltiva da sempre, un asilo nido privato. “Sono mesi che ci penso e non riesco a decidermi”, mi dice.

  1. un uomo di 40 anni e’ innamorato di una sua coetanea ma non si lascia andare al sentimento perché è insoddisfatto della sua vita professionale. “Quando cambio lavoro ci potrò pensare, ora come ora non è possibile per me avere una relazione importante e fare dei progetti con qualcuno. Questo lavoro me lo impedisce”. E intanto il tempo passa, i dubbi aumentano e le situazioni naturalmente non si evolvono, anzi diventano sempre più stagnanti, al punto che queste due persone, nonostante abbiano storie diversissime, sono accumulate dalla sensazione di “essere impantanati”. Sono nervose, hanno iniziato a soffrire di ansia e la notte riposano male.

Questo accade quando ci allontaniamo da quello che ci piace, dalle nostre passioni e, soprattutto, dalle cose che ci fanno stare bene. All’anima non piace l’indecisione, non piacciono le scuse e non vive nel futuro. La nostra anima vive qui e ora, nel tempo presente, ed è adesso che ha bisogno di essere nutrita e di esprimersi. Troppo spesso ci lasciamo imprigionare dalle nostre paure, costruendo muri invalicabili fatti di ragionamenti apparentemente logici e razionali “lasciare un posto fisso per buttarsi in un’esperienza nuova. E se andrà male?” Certo e’un pensiero di buon senso, ma perché scartare a priori un progetto nuovo e diverso, perché non darci una possibilità di realizzare qualcosa in cui ci sentiamo davvero portati, ciò che ci viene bene e soprattutto che ci fa stare bene?

Le rinunce si pagano molto care in termini di salute e di felicità. Oppure lasciare in sospeso una relazione, una persona a cui teniamo? I sentimenti non possono seguire questa logica, si esprimono attraverso il codice della naturalezza e della spontaneità. Il rischio è di tendere troppo una corda che alla lunga si può spezzare e a quel punto inutile rimpiangere ciò che non è stato.

Non rimandate quindi, non aspettate e non vivete pensando di fare quella esperienza magari l’anno prossimo.

Gli antichi dicevano “carpe diem”: afferra, addenta l’attimo. Proviamo a vivere anche noi gustando le opportunità che la vita ci offre oggi, la nostra anima e il nostro corpo ci ringrazieranno!
Ilaria Squaiella